La vera solidarietà nasce solo da politica, esercito e intelligence comune

Prodi all’università: in Europa domina la paura

Articolo su TGVerona del 3 dicembre 2015

“L’Europa è dominata dalla paura”. Lo ha detto Romano Prodi nella sua prolusione all’inaugurazione del 33° anno accademico dell’università degli studi di Verona.

“Di fronte a drammi come quello di Parigi – ha spiegato – non si trova ed è impossibile trovare una unità di azione”. L’ex presidente del consiglio ed ex presidente della Commissione europea ha sottolineato che “l’unità si trova se prima si è deciso di avere un esercito comune, di coordinare i servizi segreti, di armonizzare anche la difesa”.

“I singoli paesi – ha aggiunto – la vogliono tenere separata e quando arriva il dramma si rimane separati. Questa è la morale triste di questi giorni, con tutto l’affetto e la partecipazione veramente profonda che abbiamo con gli amici francesi” ha continuato Prodi.

“La politica è muta perché non ha gli strumenti” ha poi affermato l’ex premier.

Se ci fosse un ministro della difesa europeo – ha spiegato – la politica non sarebbe muta e avrebbe il coordinamento di tutti. Il singolo paese, la Francia, si è assunto negli ultimi tempi questo ruolo, però rimane un ruolo non sistematico, non coordinato e quindi difficilissimo da mettere assieme. Quando si prende una decisione bisogna prenderla tutti insieme”.

“Sulla Siria si è separati, sulla Libia non ne parliamo e questo è il non contare” ha concluso Romano Prodi.

Prodi: «Un’Europa divisa uccide il futuro dei giovani»

Articolo di Elisa Pasetto su VeronaSera del 3 dicembre 2015

“Invitando le giovan generazioni a impegnarsi in un urgente lavoro di immaginazione, europei di un’Europa ancora da venire ma che ha già un passato e abbidogna di un futuro, dichiaro aperto il 33° anno accademico. Così il rettore Nicola Sartor ha ufficialmente inaugurato, oggi, il nuovo anno accademico nel silos di Ponente dell’ateneo veronese.

Ospite per la lectio magistralis Romano Prodi, presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli. “Nel Rinascimento gli stati italiani erano i primi nella scienza, nella tecnologia, nell’arte militare, nella banca, nella finanza.

Erano veramente il centro del mondo”, ha detto l’ex presidente del Consiglio. “Poi è avvenuta la prima globalizzazione: la scoperta dell’America. E l’Italia è scomparsa dalla carta geografica.

Siamo nell’era della seconda globalizzazione, quella delle reti: Google, Apple, Alibaba, Amazon, tutte americane o cinesi, non ce n’è una europea: con un’Europa divisa stiamo uccidendo il futuro dei nostri figli”.

“Siamo un gigante economico che, a causa della sua divisione interna, ha irrilevanza politica. E’ come se l’Europa avesse perso la sua energia e vivesse nella paura. Paura dei migranti, paura della crisi economia. Bisogna uscire da questa condizione, perché la vera solidarietà può nascere solo da una politica comune“.

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Dati dell'intervento

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dicembre 3, 2015
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