Non c’è pace senza libertà, democrazia, diritti umani e sconfitta della povertà

Cari Amici,

la vostra Marcia per la Pace di oggi è il segno di una domanda incessante che non viene mai a meno nell’uomo. Ci ricorda che la pace è costruzione, paziente e attenta. E’ espressione di una volontà politica. E’ l’autentica vocazione dell’umanità. Non c’è pace senza libertà, senza democrazia, senza la sconfitta della povertà, senza pari possibilità di accedere ai diritti umani. Costruttori di pace sono tutte le donne e gli uomini che si impegnano nel mondo, a tutti i livelli, per la sua realizzazione. Il mondo del volontariato e di tutti coloro che impegnano competenze, saperi e volontà sono espressione di una pace possibile. 

Ma la costruzione della pace tra i popoli è anche e soprattutto responsabilità dei potenti della Terra. A loro spetta riconoscere e percorrere le strade della pace. Lo abbiamo saputo fare in tanti luoghi come testimonia la nostra Europa a cui è stato assegnato il Nobel per averci garantito oltre 60 anni senza conflitti: generazioni di giovani hanno potuto vivere e studiare e lavorare senza la tragedia della guerra. Abbiamo realizzato tanto, ma tanto resta da compiere: il Mediterraneo e l’Africa sono così vicini a noi e così tangibili sono le loro sofferenze. Senza la risoluzione delle tensioni e dei conflitti di tutta quell’area non avremo ancora una vera pace da consegnare alle prossime generazioni.

E quindi non è ancora tempo per smettere di chiedere la pace, di marciare per la sua piena realizzazione, per la conquista del diritto ad una vita vissuta senza conflitti e condivisa con tutte le Nazioni. Un impegno incessante per chi intenda farsi costruttore di pace.

Romano Prodi

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