Globalizzazione: governare il cambiamento perchè le tensioni fra le Nazioni non diventino scontri

In scena alla Gran Guardia i nuovi equilibri tra Est e Ovest

Articolo di Giovanni D’Alessio su L’Arena del 18 ottobre 2013

Tutto cambia. No, non tutto, ma quanto basta perché qualcosa cambi sul serio. Al Forum Eurasiatico aperto ieri alla Gran Guardia, Romano Prodi, ex premier, già presidente della Commissione Ue ha fatto un esempio raccontando di essere sbarcato a Verona dal Ghana dove ad Accra ha partecipato all’inaugurazione dell’anno accademico della Business School di Shanghai.

«I comunisti cinesi insegnano capitalismo agli africani», ha riassunto il Professore, «È il mondo che cambia e i cambiamenti creano tensione che vanno governati per evitare che diventino scontri». All’apertura del forum Antonio Caprarica, giornalista della Rai, corrispondente da Londra e a inizio anni Novanta da Mosca, aveva anticipato la trama del Forum: «Il Chelsea, squadra di calcio per la quale faccio il tifo non esisterebbe e non avrebbe vinto il campionato inglese se non ci fosse stato un russo a finanziarlo».

Il sindaco di Verona Flavio Tosi ha tributato un «grazie non formale» ad Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia, dell’Associazione Conoscere Eurasia che ha organizzato il Forum con Intesa e Gazpromobank. E il Forum, che coinvolge le maggiori economie dell’ex Unione Sovietica, Cina e Arabia Saudita, ieri e oggi è palcoscenico sul quale va in scena il cambiamento. «Due generazioni fa il pil Usa era il 50% di quello mondiale, ora è il 20%», ha esemplificato Prodi, «Non perché l’America è calata, ma perché il resto del mondo è cresciuto».

Prodi ha anche parlato dei rapporti tra Europa e Russia in cui la Ue ha evidenziato divisioni che hanno portato, a suo parere, Mosca a tutelarsi con la creazione dell’Unione doganale con Bielorussia e Kazakistan ma, ha sottolineato, «L’Europa ha bisogno della Russia e la Russia dell’Europa». E sottolineando la variazione degli equilibri diplomatici, l’ex premier ha ricordato la vicenda della Siria, «Gli americani volevano decidere da soli e fare una cosa che gli altri non volevano», ha ricordato Prodi, «la Russia ha risolto la situazione costringendo ad applicare il multilateralismo, dimensione nuova dei rapporti internazionali».

Che il mondo sia cambiati e cresciuto e che voglia crescere, ma non al traino degli Usa, e nemmeno della Russia, lo testimonia l’Ucraina. L’ambasciatore ucraino Evgeny Perelygin, intervenuto per i saluti di apertura dopo Sergey Razov, ambasciatore Russo e Evgeny Shestakov, ambasciatore bielorusso, ha ricordato come i Paesi a economia avanzata investano in ricerca più del 3% del pil. «L’Ucraina investe lo 0.8% e vuole arrivare all’1,7, ma punta al 3% come stabilisce il Trattato Ue di Lisbona».

Di «sogno cinese» e rinnovamento ha parlato Qi Han, primo consigliere dell’Ambasciata cinese. «L’economia cinese è in una fase cruciale di cambiamento e dopo 2000 anni sta creando una “nuova via della seta”.

La Cina vuole una società armoniosa, un paese bello». Bello, sì; democratico, si vedrà; ricco e dove la ricchezza circola, sì. «Nei prossimi cinque anni», ha annunciato Qi Han, «gli scambi commerciali con la Cina muoveranno 10mila miliardi di dollari e dalla Cina usciranno per turismo 500 milioni di persone.

Tutto ciò», ha sottolineato, «darà impulso all’economia mondiale». E nei rapporti tra Italia e Russia, nei prossimi sei mesi Mir Capital, fondo di private equity di Intesa Sanpaolo e Gazprombank, come ha riportato l’agenzia Ansa realizzerà due operazioni. Lo ha annunciato il dg Gaetano Miccichè, a margine del Forum.

La prima operazione riguarda «un’azienda italiana con forti interessi nell’Est Europa e l’altra, viceversa, un’azienda russa che ha molti interessi a operare in Europa e in particolare in Italia». «Vogliamo fare due investimento l’anno», ha aggiunto Fallico «uno in Italia, l’altro in Russia. Nel primo anno ci siamo riusciti». Mir, lanciato a luglio 2012, ha disponibilità di 300 milioni di euro e di recente è entrato in Lima Corporate, società che produce protesi ortopediche. L’operazione precedente ha riguardato un investimento a Tyumen, in Siberia, in un’azienda russa nel settore energia.

 

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
ottobre 18, 2013
Italia