L’intervento della Francia è stato cruciale perché il Mali era al collasso: presto nuove elezioni

Prodi discute coi membri del Comitato Affari Esteri del Parlamento Europeo

Prodi discute coi membri del Comitato Affari Esteri del Parlamento Europeo

Romano Prodi: l’intervento in Mali era “inevitabile”

(Ufficio stampa del Parlamento Europeo)

L’azione militare in Mali era necessaria. Queste le parole di Romano Prodi. “Il mio obiettivo è sempre la stata pace, ma l’intervento della Francia è stato assolutamente cruciale perché il Mali era al limiti del collasso“, ha sottolineato Prodi, inviato speciale Onu, davanti alle commissioni agli Affari esteri e allo Sviluppo, e alla sottocommissione alla Sicurezza e alla Difesa, lunedì 8 aprile. Prodi era in Parlamento per discutere della situazione del Sahel. Povertà, fame e terrorismo.

Mali: dall’intervento militare alle elezioni

Per Romano Prodi l’intervento militare francese in Mali era “inevitabile”. Almeno quanto un processo di riconciliazione e un regolare svolgimento delle elezioni previste per luglio 2013. “Sono cosciente che se non avviamo le elezioni fin da ora, non ci saranno mai” ha indicato l’ex presidente della Commissione europea.

Arnaud Danjean, deputato francese di centro destra e presidente della sottocommissione alla Sicurezza e alla Difesa ha ricordato che “la Francia vuole ritirare il suo esercito il prima possibile, inserendo però quest’azione nel processo elettorale”.

Il Sahel è una regione che va dall’Oceano Atlantico all’Eritrea attraversando gran parte del Mali. Prodi ha fatto notare che sarebbe sbagliato focalizzarsi sui singoli stati, preferendo un approccio macroregionale.

Il deputato rumeno di centro sinistra, Ioan Mircea Paşcu, vice presidente della commissione agli Affari esteri, ha indicato che l’UE ha una sua strategia per l’intero Sahel.

Attualmente l’UE sta sostenendo l’addestramento dell’esercito del Mali. Eva Joly, presidente della commissione allo Sviluppo, ha commentato: “L’addestramento dell’UE è un contributo importante per le riforme sul lungo termine dell’esercito del Mali e del controllo sociale e democratico del paese”.

Mali, Romano Prodi ai deputati: svolgimento delle elezioni a luglio difficile ma auspicabile

Lo svolgimento delle elezioni in Mali nel mese di luglio “sarà difficile”, dato il gran numero di sfollati e le avverse condizioni climatiche, ma “dobbiamo organizzare quella che è diventata una società frammentata”, ha detto lunedì 8 aprile Romano Prodi, inviato speciale delle Nazioni Unite per il Sahel, ai deputati del Comitato affari esteri. Egli ha sottolineato che l’intervento militare francese era “inevitabile”, ma non ha risolto i futuri dilemmi non militari.

Prodi ha sottolineato che l’UE non deve solo fornire fondi sufficienti per lo sviluppo del Mali e dei paesi vicini, ma anche “intraprendere grandi impegni politici”. Ha detto che l’obiettivo della comunità internazionale “non era di raggiungere l’impossibile, ma creare una situazione in cui i paesi del Sahel possono lavorare insieme”, a partire dallo sviluppo economico.

Nel dibattito, i deputati hanno sottolineato la necessità di coordinare gli sforzi della comunità internazionale in modo più efficiente, indicando il numero di inviati speciali per il Sahel. Hanno aggiunto che all’impegno delle forze francesi deve corrispondere un processo politico e istituzionale in Mali e hanno chiesto una migliore cooperazione con i vicini, nonché un maggiore coinvolgimento di diversi gruppi etnici e tribù e la diaspora del Mali.

I Presidenti delle Commissioni affari esteri dei parlamenti di Algeria, Marocco e Tunisia, Belabbas Belkacem, Ali Kebiri e Souad Abderrahim, che hanno anche preso parte al dibattito, hanno aggiornato i deputati sulla situazione della sicurezza nella regione. Traffico di esseri umani, armi e spaccio di droga sono le principali fonti di finanziamento del terrorismo nel Sahel che deve essere fermato, hanno sottolineato, aggiungendo che un’iniziativa di pace che consenta uno sviluppo economico stabile è un prerequisito fondamentale perchè  questo accada.

La Sottocommissione per i diritti dell’uomo del Parlamento discuterà dei diritti umani nella regione del Sahel in una risoluzione in fase di stesura di Charles Tannock (ECR, UK). La prima discussione di questo testo è prevista nel mese di giugno.

 

 

 

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
aprile 10, 2013
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