Nel 1997 pattugliammo l’Adriatico in pieno accordo e su richiesta del governo albanese

Romano Prodi a InBlu Radio: “Migranti bomba a orologeria. Parole Macron intollerabili. Da governo astuzia ‘economica’”

Intervista di Chiara Placenti a Romano Prodi su inBlu Radio del 13 giugno 2018

Prodi: “Bomba a orologeria. In Albania li aiutammo a casa loro” L’ex premier: “Polonia Ungheria e Repubblica Ceca amici di Salvini che non hanno accettato un migrante. Basta propaganda senza limiti. Con Gheddafi non c’erano i barconi, spesso ho trattato con lui. Senza pace in Libia problema peggiorerà”

Roma 13 giugno 2018. “Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca non hanno accettato neanche un migrante. E questi sono i grandi amici di Salvini. In questo momento la migrazione è la più grande bomba ad orologeria in Europa”. Lo ha detto l’ex premier, Romano Prodi, in un’intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche della Cei.

“Capisco che oggi la situazione – ha aggiunto Prodi – è molto più complicata, rispetto ai tempi in cui ci siamo trovati a gestire la vicenda albanese, perchè in Libia non c’è un governo con cui interloquire. Ma noi pattugliammo l’Adriatico su richiesta del governo albanese, tra l’altro con ottimi successi perchè contemporaneamente s’iniziò un’attività umanitaria in Albania come aveva richiesto lo stesso primo ministro albanese. La propaganda deve essere usata fino ad un certo limite perchè non è giusto andare oltre”.

“Anche allora come oggi – ha proseguito Prodi – c’è chi speculava vergognosamente sui migranti ma c’era il desiderio di aiutare in loco i migranti con l’accordo con il governo albanese in modo da evitare il collasso del Paese. Oggi in Libia Minniti non ha potuto fare un’azione simile perchè non c’era un governo. Quando c’era Gheddafi, pur essendo un dittatore, non c’erano i barconi. Quante volte ho trattato con lui perchè minacciava di mandare i barconi ma poi alla fine non lo ha mai fatto perchè c’era un rapporto tra due governi. Minniti è riuscito a costruire un rapporto solo con parte delle tribù. Fino a quando non ci sarà una regolamentazione della pace in Libia il problema peggiorerà. Serve la pace e la cooperazione di tutti”.

“Giusto e condiviso sdegno per le dichiarazioni francesi”.  “Dire quello che ha detto il governo francese – ha aggiunto Prodi – è intollerabile soprattutto da parte di un governo che ha causato l’inizio di questa tragedia. La guerra in Libia l’ha fatta la Francia. Noi ci siamo incredibilmente accodati, non ho mai visto qualcuno fare un guerra contro i propri interessi”.

“La Francia in questi anni – ha concluso Prodi – ha gestito le cose in Libia con iniziative assolutamente proprie non curandosi degli interessi generali. Macron, in questo unico caso, non ha fatto altro che mettere insieme le forze politiche italiane”.

“Questo nuovo governo italiano sceglie con grande astuzia tutti temi in cui ci sono dei trattamenti a nostro sfavore da parte dell’Europa e temi che non comportano un impegno di carattere economico-finanziario”.

Il governo Lega-M5S, ha proseguito Prodi, “sceglierà temi non economici oppure prenderà decisioni su aspetti economici come la pensione ai parlamentari. Manifestano la difficoltà oggettiva di mettere insieme delle decisioni economiche tra loro non compatibili. Non si possono sommare la riforma delle pensioni e mille altre cose senza mettere paura ai nostri partner europei. Fino adesso il nostro governo si è affrettato a cumulare rassicurazioni ma le decisioni per altro tempo saranno prese su temi che non comportano un impegno economico”.

Ascolta l’intervista integrale

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
giugno 13, 2018
Interviste

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