Messaggio al Partito Democratico

Care  amiche e  cari amici,
come è sempre stato fin dai giorni dell’Ulivo e  della fondazione del Partito democratico, anche  in questo  appuntamento voglio essere con voi.

Soprattutto oggi in un momento in cui le vicende così drammatiche del nostro Paese richiedono con voce ancor più forte la presenza di un partito capace di assumersi la responsabilità di risvegliare e rinnovare l’Italia. Un partito fondato su un nuovo rigore etico, sulla trasparenza dei suoi atti e su una completa apertura verso la società civile. Un partito che si impegni  a mettere in pratica la lettera e lo spirito dell’articolo 49 della Costituzione.

Dopo un periodo in cui troppi italiani hanno creduto che il Paese potesse rinnovare la propria democrazia irridendo i partiti  e riducendoli ad un ruolo puramente di contorno, abbiamo bisogno di costruire un partito democratico forte di centinaia di migliaia di iscritti e garantito da pulizia e rigore.

Voi tutti siete chiamati a  porre le fondamenta di questa nuova costruzione. E lo state facendo con un dibattito interno che, superando problemi e debolezze, ha coinvolto centinaia di migliaia di partecipanti.

E lo si completerà con elezioni primarie che daranno al nuovo segretario  il sigillo e la responsabilità di un vastissimo mandato popolare e lo renderanno capace di portare il partito a responsabilità di governo. Un partito democratico forte che possa , dal giorno dopo l’elezione del suo segretario,  lavorare unito.

La costruzione di un nuovo partito, se realizzata con metodo democratico, è un cammino inevitabilmente lungo e difficile. Credo però che si siano fatti molti passi in avanti. Negli schieramenti che fanno capo ai tre candidati a cui andrà il vostro voto si sono definitivamente superate le appartenenze del passato. Questo è  il segnale di come i vari riformismi abbiano saputo intrecciarsi in progetti innovativi.

Anche la  situazione internazionale richiede un nuovo impegno. La crisi economica ha evidenziato la “sete” di progetti riformisti, capaci di  superare il pensiero unico dei decenni passati su temi come la distribuzione del reddito e la tutela dei più deboli , il ruolo del mercato e dello Stato, la centralità della scuola, la difesa  dell’ambiente e del territorio, la pace. Il riformismo deve ritrovare fiducia in se stesso invece di inseguire le piattaforme e i programmi degli altri.

Queste scelte  richiedono prospettive di lungo periodo e il coraggio, qualche volta, di andare contro corrente. E questo nella fedeltà senza riserve al nostro impegno europeo. Anzi, nella convinzione  di poter anche contribuire  attivamente al rinnovamento del riformismo europeo.

Proprio su questi principi noi ci siamo fondati quando l’Ulivo, forte del voto popolare, ha avuto  responsabilità di governo.

In questo momento, in cui ribadisco la mia già provata volontà di continuare a fare politica soltanto come semplice democratico tra i tanti,  vi chiedo di radunare le forze e creare le condizioni perché il nuovo grande disegno riformista possa realizzarsi.

E vi chiedo di vigilare che si operi sempre nel rispetto della Costituzione e delle istituzioni alle quali è affidato il compito di custodire la carta costituzionale a partire dal Presidente della Repubblica e dalla Corte Costituzionale.

Il Paese ha bisogno della dignità della politica e della fiducia nelle istituzioni. Vi prego di farvi carico di questo compito.

Con molta amicizia

Romano Prodi

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
ottobre 11, 2009
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