Non basta trovare soldi per azioni militari, manca una leadership internazionale

Prodi al Centro congressi: manca leadership internazionale

Articolo su L’Eco di Bergamo del 28 aprile 2011

Romano Prodi, intervenuto giovedì 28 aprile a Bergamo in un dibattito sulla situazione politica e sociale nel mondo, non ha voluto rispondere a domande sulla politica italiana, adducendo come motivo il fatto che non ha ruoli politici in Italia. Gli sono stati infatti chiesti commenti sull’azione del Governo in Libia e sui rapporti tra Lega e Pdl, ma lui ha replicato dicendo: «Della politica del Governo parlo quando sono al Governo o quando sono all’opposizione».

A margine di un incontro sul tema «Cosa sta capitando al mondo?», l’ex premier ha invece commentato:  «Non capisco perché ci sia una politica per la Libia e una per la Siria, siamo in un momento di grande confusione politica. Questi avvenimenti hanno preso tutti alla sprovvista e non c’è una leadership che unisca le diverse volontà».

«Il risultato è che tutte le decisioni vengono prese caso per caso. In una situazione c’è Sarkozy che spinge e preme, mentre nell’altra situazione non ci sono elementi dello stesso tipo e si hanno quindi reazioni politiche divergenti, anche quando le ragioni profonde per una divergenza non ci sono».

«Questo è il momento in cui avremmo più bisogno di Nazioni Unite, di Unione Europea, di Unione Africana – ha concluso Prodi -, ovvero di strutture autorevoli che possano in qualche modo gestire un gioco diventato complesso. In questo momento non le abbiamo perché le grandi potenze non riconoscono loro il potere che dovrebbero avere e nessuna grande potenza è capace di gestire la situazione complessa che stiamo vivendo».

Prodi era a Bergamo invitato dalla Fondazione Zaninoni per partecipare a un incontro dal titolo «Cosa sta capitando al mondo». L’appuntamento era in programma nella sala Oggioni del Centro Congressi di viale Papa Giovanni XXIII. L’incontro è stato presieduto da Pia Locatelli, presidente della Fondazione Zaninoni, mentre le considerazioni introduttive sono state curate da Filippo Maria Pandolfi, già commissario europeo.

«Ci poniamo problemi militari, ci preoccupiamo per la Libia e non ci poniamo il grandissimo problema di un Egitto in enorme difficoltà – ha proseguito Prodi -: questo è il momento in cui deve essere aiutato, se vogliamo che questa rivoluzione vada avanti».

«Parliamo tanto di libertà e democrazia, ma quando è ora di dare una mano a libertà e democrazia, l’Occidente non c’è. L’Europa – ha aggiunto – risponde con la paura dell’invasione, invece che con progetti di sviluppo, al Mediterraneo del Sud abbiamo sempre dato le briciole. Se troviamo i soldi solo per interventi militari e non ne troviamo invece per far rinascere una società che ha bisogno di respiro, di aiuto e di considerazione dall’esterno – ha concluso – credo che noi manchiamo ai nostri obiettivi».

Prodi ha anche commentato l’ipotesi di una nomina del governatore della Banca d’Italia Mario Draghi alla guida della Banca Centrale Europea: «Ho sempre avuto un’opinione favorevole ed estremamente positiva, però bisogna chiederlo alla signora Merkel».

E su un possibile default della Grecia, Prodi ha detto che «serve una solidarietà della politica nei confronti della Grecia. La bancarotta è assolutamente evitabile – ha aggiunto – se il Governo continua nel suo impegno e noi non lo abbandoniamo. Alla Grecia ha concluso Prodi – è stato imposto un programma di sacrifici grossissimo, che il Paese ha accettato e ora sta facendo il suo dovere».

Sull’accordo annunciato al Cairo tra Hamas e Al Fatah per la costituzione di un nuovo governo palestinese Prodi ha detto «Speriamo che sia la volta buona. Mi auguro che l’intesa vada avanti. Nella mia vita – ha osservato – ho assistito già a tanti avvicinamenti tra Hamas e Al Fatah, speriamo che questa sia davvero la volta buona».

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Dati dell'intervento

Data
Categoria
aprile 29, 2011
Italia