Vittoria merito dei candidati, ma soprattutto dell’unità del centrosinistra

Romano Prodi: «Il governo non ha capito il mondo»
L’ex premier parla al Corriere Canadese

Articolo di Di Leonardo N. Molinelli su Il Corriere Canadese del 31 maggio 2011

TORONTO – Un risultato inaspettato. Una vittoria oltre ogni previsione. «La bacchetta magica di Berlusconi è sparita» dice Romano Prodi, padre nobile del Partito democratico, al Corriere Canadese dopo la vittoria del centrosinistra a Milano e Napoli, ma non solo. «È un risultato inaspettato», prosegue il Professore».

«La dimensione della vittoria è arrivata a città come Gallarate e Novara dove non si era mai vinto». Un filotto di successi che arriva al termine di mesi in cui il Pd ha cercato la soluzione ai problemi del Paese ipotizzando una convergenza con le forze delle opposizioni e facendo i conti con le tante critiche e i tanti veti incrociati. Critiche arrivate anche dal professore emiliano, l’unico a battere (due volte su due) Berlusconi alle elezioni ma poi impossibilitato a governare una coalizione troppo composita e vittima del “cannibalismo interno”. E allora a chi va il merito di questo successo? «Merito dei candidati – spiega il Professore – ma soprattutto dell’unità nelle zone in cui si è vinto. Si è perso solo nei pochissimi posti in cui il centrosinistra non era unito». Un centrosinistra per il quale Romano Prodi prevede «l’inizio della primavera».

«Bisogna solo sperare che non arrivi una gelata invernale» aggiunge però con un sottile punta di malizia, magari ripensando a quando i suoi governi sono caduti per le divisioni interne e il “fuoco amico”. Secondo l’ex presidente della Commissione europea questa sconfitta è di Berlusconi e «da questo a tradurla in una automatica vittoria politica ci passa molto spazio». «Il governo è stato messo in minoranza perché non ha capito come va il mondo – continua l’ex premier – però da questo a dire che l’alternativa è pronta ci passa tanto».

Insomma, per Prodi «bisogna capire come va il mondo» e prepararsi a mesi di «grandi turbolenze» sul fronte del governo. E sulla stessa lunghezza d’onda sono i commenti dei vari esponenti del centrosinistra tra cui spicca la parlamentare Sandra Zampa che si definisce «emozionatissima» per i risultati in tutta Italia e parla di «Italia che s’è desta».

Di tono decisamente opposto invece le dichiarazioni di Alessandra Mussolini che, da sempre “battitore libera” nel campo del centrodestra e anni fa candidata sindaco a Napoli contro Antonio Bassolino, parla di «cronaca di una sconfitta annunciata». Per la Mussolini questa è «una battuta d’arresto gravissima» e pur «essendo amministrative è un segnale». Insomma per la parlamentare nipote del Duce «non si può sempre dire che va tutto bene». L’ex pasionaria di An dopo aver fatto i complimenti a «Antonio Banderas» De Magistris, che «ha avuto la partita facile», definisce «buona» la campagna elettorale di Gianni Lettieri ammettendo però che si trattava di una candidatura «calata dall’alto, e il territorio va sentito». L’ultima battuta la Mussolini la regala su Clemente Mastella che aveva detto più volte di essere pronto al suicidio in caso di vittoria dell’ex magistrato legato all’Idv. «Mastella è meglio che si suicidi» la battuta della parlamentare napoletana.

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Dati dell'intervento

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Categoria
maggio 31, 2011
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