Il matrimonio, gli amici e quell’ asse con Il Mulino La Bologna che fu di Ciampi

Il matrimonio, gli amici e quell’ asse con Il Mulino La Bologna che fu di Ciampi

Articolo di Marco Marozzi su Il Corriere di Bologna del 17 settembre 2016

Per Carlo Azeglio Ciampi, Presidente emerito della Repubblica scomparso ieri a 95 anni, Bologna è stata la città della proposta di matrimonio. Sono state qui le nozze con Franca Pilla, nel 1946: poi lei si trasferì nella Livorno del marito.

Ma sotto le Due Torri hanno continuato a vivere i Pilla. In via Santo Stefano abitava il cognato del Presidente, Ferruccio, avvocato andatosene nel 2010, che fu partigiano sui nostri monti con Enzo Biagi e Francesco Berti Arnoaldi Veli.

Poi Bologna è la città di Romano Prodi e Nino Andreatta, con cui Ciampi fu ministro e Presidente della Repubblica, in un rapporto in cui la stima intellettuale si è sempre unita all’ affetto. E del Mulino, che gli ha pubblicato la tesi di laurea, La libertà delle minoranze religiose , il racconto dei suoi anni come premier, Un metodo per governare , il percorso di una vita a colloquio con Arrigo Levi, Da Livorno al Quirinale .

E Ciampi, nel febbraio 2000, unì la visita alla casa editrice-associazione di Strada Maggiore agli impegni a Bologna da Capo dello Stato. Privato e pubblico, sempre con pudore. Come quando Franca Pilla telefonava a Gianna Andreatta per essere informata sulle condizioni del marito nei lunghi anni di coma al Sant’ Orsola.

La signora Ciampi fu una delle prime presenze, all’ alba, all’ ospedale romano dove Andreatta fu ricoverato dopo l’ ictus nel dicembre del 1999. «Ragazzino, hai avvisato Flavia?», chiese al cronista. Già, perché Franca Pilla è lontana cugina, ma soprattutto amica, di Paola Franzoni, la mamma di Flavia, moglie di Romano Prodi: rapporto nato a Reggio Emilia da ragazze, continuato una vita. «Io l’ ho conosciuto quando era all’ ufficio studi della Banca d’ Italia – ricorda Prodi – era molto discreto e molto forte nelle sue convinzioni. Le appoggiava sempre con razionalità e rapporti fondati su dati che rendevano le sue argomentazioni estremamente credibili. Era un piacere lavorare con lui, perché partiva sempre da fogliettini con gli appunti per ogni riunione».

I rapporti sono continuati negli anni, oltre i ruoli. «Qualche giorno fa ci siamo fatti una telefonata di mezz’ ora con Franca». Una foto di Ciampi e una di Andreatta erano le uniche immagini di personaggi pubblici nella casa di Prodi a Bruxelles, simboliche: «Come si fa con le persone con cui hai un rapporto molto forte».

È il racconto di un’ Europa sperata e non realizzata. È la stessa cultura che stava nel rapporto cementato con Andreatta, quando da ministro del Tesoro separò il suo dicastero dalla Banca d’ Italia, guidata da Ciampi: liberò così l’ istituto di credito dal vincolo di acquistare – emettendo valuta – titoli di Stato non assorbiti dal mercato.

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settembre 17, 2016
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