La crisi porta a chiusura psicologica: singolarmente non siamo razzisti, ma collettivamente abbiamo paura degli immigrati

Immigrazione: Prodi, indispensabile,ma qui chiusura mentale

(ANSA) – Roma, 8 maggio – “Ritengo che nessun Paese possa fare a meno dell’ immigrazione. Ci sono una serie di lavori che i nostri ragazzi non vogliono fare, non possiamo pensare di stare senza immigrazione”. A dirlo è Romano Prodi, durante la presentazione del libro ‘Accogliamoli tutti‘ di Luigi Manconi e Valentina Brinis, avvenuta oggi a Roma.

“Questo è un mondo di immigrazione totale. Avremo una pressione migratoria che crescerà ma sarà con caratteristiche diverse”, sostiene Prodi. “In Italia, però – dice Prodi – non abbiamo immigrazione di alto livello, nel senso di migranti qualificati”. La spiegazione secondo Prodi è semplice: “C’è decrescita economica e chiusura psicologica, che è ancora più importante”.

Dortmund, 4 luglio 2006

Il discorso sulla chiusura psicologica ritorna quando Prodi parla di razzismo: “Gli italiani singolarmente non sono razzisti, molti hanno badanti e donne di servizio straniere. Ma quando si passa al discorso collettivo viene evocata la paura (‘ti prendono casa’, ‘ti rapinano per strada’). La paura collettiva viene sollevata ogni giorno e difficilmente si cambierà mentalità”.

Una battuta l’ex presidente del Consiglio la dedica anche all’Europa: “La mancanza di solidarietà europea è un fatto”. Però una soddisfazione europea Prodi se l’è presa: “Durante Italia-Germania del Mondiale 2006 ero vicino alla Merkel. Le ho detto ‘Angela, io odio i rigori‘. Subito dopo gol dell’Italia, una gran soddisfazione”, scherza Prodi raccontando questo aneddoto.

(ANSA). I21-DEL

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Dati dell'intervento

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maggio 8, 2014
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