Al più presto una missione umanitaria in Mali, dimostriamo a chi soffre che facciamo sul serio

Mali, allarme di Prodi: «Subito missione umanitaria Onu nella regione»

Articolo di Anna Guaita su Il Messaggero del 15 novembre 2012

NEW YORK – Se c’è ancora una speranza di evitare l’intervento militare nel Mali, «bisogna mostrare un impegno concreto, e portare al più presto aiuti umanitari nella regione». L’ex premier Romano Prodi,nominato inviato speciale per il Sahel dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha presentato martedì la sua analisi della situazione al Consiglio di Sicurezza al Palazzo di Vetro, e ha poi brevemente incontrato la stampa.

Il Sahel è quella fascia dell’Africa sub-sahariana che va dall’Oceano Atlantico al Mar Rosso e include Paesi come il Ciad, il Mali, la Mauritania, il Niger. Il Mali è al centro delle preoccupazioni internazionali da quando la regione nordica del Paese è caduta sotto il controllo di militanti collegati ad Al Qaeda, ed ha cominciato ad attirare militanti estremisti da ogni dove.

Sotto gli occhi del mondo, il nord del Mali – un’area grande tre volte la Gran Bretagna – si sta trasformando in una versione dell’Afghanistan pre-11 settembre 2001. Davanti al flusso continuo di profughi verso i Paesi vicini e allo sprofondare della regione nel regime della sharia più intransigente i quindici membri dell’Ecowas (l’associazione delle nazioni dell’Africa occidentale) hanno deciso domenica scorsa di inviare una forza comune di 3300 soldati per tentare di strappare il nord del Mali ai gruppi jihadisti. E la decisione è stata approvata anche dall’Unione Africana.

Ma la preparazione di truppe richiederà mesi. E comunque il Mali è solo la punta di diamante della crisi: tutta l’area occidentale del Sahel soffre di povertà estrema. Prodi ha ieri detto di avere ancora una speranza che l’intervento militare possa essere evitato, e che ci sia ancora spazio per il dialogo. Ma ha anche ammonito: «Non si rimanga fermi alle idee e alle parole. Si passi ai fatti concreti. Diamo il via al più presto alla missione umanitaria nella regione». Solo così, ha aggiunto «dimostreremo ai popoli sofferenti che si vuole fare sul serio». Milioni di abitanti della regione non hanno abbastanza da mangiare. Alluvioni, siccità e malattie, come il colera, hanno indebolito il tessuto sociale e favorito la diffusione della criminalità.

Prodi ha riconosciuto di essere rimasto colpito profondamente dalla situazione: «Stiamo parlando dei Paesi più poveri del mondo. In passato questi popoli sono stati considerati cittadini di serie B. La loro situazione è delle più drammatiche che si possa immaginare». L’ex premier ha anche aggiunto che all’inizio di dicembre ci sarà a Roma una riunione di alto livello dei leader dei Paesi più direttamente interessanti, e fra questi anche la Francia (il Mali è una ex colonia francese), allo scopo di «concretizzare la missione umanitaria».

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Dati dell'intervento

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novembre 15, 2012
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